«Nothing but the Commonest Tunes»
La prima ricezione delle opere di Verdi a Londra (1845–1848)
Massimo Zicari
Rispetto alla vasta ricerca sulle composizioni verdiane cosi come sulle fonti e sui risultati drammatici, poca attenzione sembra essere stata riservata alla prima ricezione dei lavori verdiani a Londra e al modo in cui i giornalisti inglesi contribuirono al dibattito generale sull’opera italiana del XIX secolo. Una rassegna di periodici quali
The Times,
The Musical Times,
The Athenaeum e
The Musical World ha messo in evidenza due aspetti rilevanti: a) le prime opere di Verdi urtarono il modello di cantabilità brillante rappresentato da Rossini e provocarono un generale senso di smarrimento; b) anche quando gli assidui frequentatori del teatro d’opera incominciarono a dare chiari segno di apprezzamento delle opere di Verdi, i critici continuarono a contestare il loro valore attribuendone il successo solo alle nuove capacità vocali e drammatiche dei cantanti.